Parto da lontano, esattamente dalle aspettative che in tanti coltivavano verso l'allora neoeletto Presidente Barack Obama, l'uomo di colore numero uno negli "states". Ma, da circa sessanta anni in qua, qualsiasi momento sarebbe quello giusto per cominciare ad intrecciare un ragionamento logico e storico su quanto è accaduto ed accade al mondo, ciclicamente e senza soluzione di continuità.
Proseguo con l'uscita di scena (molto teatrale ma per niente reale) di Coso dalla scena politica; con i fans di Monti, poi di Letta ed oggi "renziani", con i "PapaBoys" di Wojtyla o di Francesco primo con l'intermezzo "Paparatzi", aspettative, repubbliche che cambiano e numeri a profusione, eppure nulla cambia.
Anche qua in Sardegna si è "voltato pagina", ma lo si è fatto realmente?
É presto, è vero, ma intanto abbiamo due governatori al pari di due papi. Sparite le Pubuse e i cantori del controcanto alla Statutaria, spariti i deterrenti sinistri e destri che parevano all'epoca quando esimi giuristi cattedrattici, quando economisti bocconiani in fuga, sono passate in questi cinque anni le peggiori vergogne legislative, le peggiori vergogne propagandiste e sono passate, ancora una volta, bipartisan. Mi chiedo a quando, i sardi saranno capaci di memorizzare i nomi di chi dissente, di chi vota contro certe decisioni e di cancellare -non solo dalla memoria- i nomi di chi le ha votate? Non siamo mai pronti, noi, ci tiriamo dietro da secoli tutti quelli che non fanno e non lasciano fare e permettiamo pure loro di rallentarci, di farci retrocedere ogni volta praticamente in tutti i sensi.
"Lasciateli fare" è la parola d'ordine, ogni volta, "c'è da pagare il conto" quella successiva, puntuale.
L'importante è che nel frattempo, "nell'intermezzo" direbbe la [tv], ci siano ancora il calcio e le paure, le tette e i tanga, l'appariscenza opulenta, da assorbire, ecco perchè quel "dove eravamo rimasti" diventa affermazione, non più domanda, siamo rimasti fermi a venti anni fa, non siamo progrediti di un micron, anzi.
Vedere Lupi ancora ministro sfuggire con una faccia di bronzo vergognosamente ottusa, squallida, alla domanda sulla nomina di Gentile, allo stesso modo il "distrarsi" di Franceschini, anch'egli ministro oggi collega di governo del Lupi (o lo erano anche ieri?), dà bene l'idea di dove siamo rimasti, esattamente dove eravamo rimasti, nonostante i Bigs, i papi ed i governatori "du'gust is megl'che uàn" il prodotto non cambia, il tempo invece...