La ruota dei canali spinta dal mio telecomando gira vorticosamente e poi si ferma su The Apprentice.
Su sfondo nero e lucido, Flavio Briatore sta alla scrivania con due collaboratori al fianco. Parla stancamente, gli occhialini colorati sembrano ancor più minuscoli su quel faccione debordante.
Schierati a destra e sinistra, due formazioni di giovanotti e signorine tiratissimi, abiti scuri impeccabili e tailleur su tacco 12 con rossetti vistosi.
Mani intrecciate dietro la schiena, occhi gonfi d'ansia.
Briatore sta esaminando e valutando i risultati del loro lavoro.
La squadra femminile e quella maschile hanno avuto il compito di vendere il maggiore numero possibile di bottiglie di un certo spumante appena introdotto sul mercato.
I maschi hanno scelto una politica popolare, vendendo ad un prezzo da supermercato le loro bottiglie.
Ovviamente Briatore insorge: "Una politica da supermarket non è una politica vincente."
All'opposto, le donne hanno preferito un prezzo altissimo, calcolato come superiore del trenta per cento rispetto all'effettivo valore dell'etichetta. Centodieci euro ogni pezzo.
Viene il momento the winner is.
Briatore chiede ai due colonnelli di riferire i risultati ottenuti dalle squadre.
I maschi hanno venduto molte più bottiglie delle donne, ma hanno incassato 1200 euro. Duecento in meno rispetto alle avversarie, che hanno piazzato 13 pezzi per 1430 euro di profitto.
Hanno vinto le signorine.
Briatore sottolinea quello che ritiene essere il principale merito delle vincitrici: essere riusciti a vendere un prodotto ad un prezzo molto superiore rispetto al valore reale.
Hanno fregato il cliente. Sono state grandi.
La vittoria è impreziosita da una mail indirizzata ad una delle avvenenti venditrici da un ristoratore: vuole altre bottiglie e propone un contratto.
Briatore si complimenta e annuncia il premio spettante alle trionfatrici: un party da Dolce&Gabbana, quello stesso pomeriggio.
I maschi, mortificati, fissano le punte delle loro scarpe, paralizzati dalla vergogna.
Briatore li rimprovera. Poi li manda "a riflettere sui loro errori".
Hanno venduto una merce per quel che vale.
Su sfondo nero e lucido, Flavio Briatore sta alla scrivania con due collaboratori al fianco. Parla stancamente, gli occhialini colorati sembrano ancor più minuscoli su quel faccione debordante.
Schierati a destra e sinistra, due formazioni di giovanotti e signorine tiratissimi, abiti scuri impeccabili e tailleur su tacco 12 con rossetti vistosi.
Mani intrecciate dietro la schiena, occhi gonfi d'ansia.
Briatore sta esaminando e valutando i risultati del loro lavoro.
La squadra femminile e quella maschile hanno avuto il compito di vendere il maggiore numero possibile di bottiglie di un certo spumante appena introdotto sul mercato.
I maschi hanno scelto una politica popolare, vendendo ad un prezzo da supermercato le loro bottiglie.
Ovviamente Briatore insorge: "Una politica da supermarket non è una politica vincente."
All'opposto, le donne hanno preferito un prezzo altissimo, calcolato come superiore del trenta per cento rispetto all'effettivo valore dell'etichetta. Centodieci euro ogni pezzo.
Viene il momento the winner is.
Briatore chiede ai due colonnelli di riferire i risultati ottenuti dalle squadre.
I maschi hanno venduto molte più bottiglie delle donne, ma hanno incassato 1200 euro. Duecento in meno rispetto alle avversarie, che hanno piazzato 13 pezzi per 1430 euro di profitto.
Hanno vinto le signorine.
Briatore sottolinea quello che ritiene essere il principale merito delle vincitrici: essere riusciti a vendere un prodotto ad un prezzo molto superiore rispetto al valore reale.
Hanno fregato il cliente. Sono state grandi.
La vittoria è impreziosita da una mail indirizzata ad una delle avvenenti venditrici da un ristoratore: vuole altre bottiglie e propone un contratto.
Briatore si complimenta e annuncia il premio spettante alle trionfatrici: un party da Dolce&Gabbana, quello stesso pomeriggio.
I maschi, mortificati, fissano le punte delle loro scarpe, paralizzati dalla vergogna.
Briatore li rimprovera. Poi li manda "a riflettere sui loro errori".
Hanno venduto una merce per quel che vale.