Per Natale Angelo ha chiesto la Playstation 3.
Veramente sarebbe appena uscita la Playstation 4, ma ha un costo proibitivo e in ogni caso a lui, chissà perché, interessa più la vecchia versione.
Avevamo fino a qualche settimana fa la Playstation 2. Dico "avevamo" perché io ne ero un utilizzatore assiduo: a Pes, una simulazione di calcio piuttosto realistica, sono riuscito per due volte a vincere il campionato di serie A. Giocando col Cagliari, nella modalità più difficile.
Poi la Playstation 2 è annegata: Angelo l'aveva lasciata sul pavimento, nel nostro scantinato, dove è stata sorpresa dall'alluvione del 18 novembre.
L'abbiamo ripescata il giorno dopo, sotto i trenta centimetri d'acqua che avevano invaso il seminterrato. Morta.
Allora Angelo ha chiesto la Playstation 3 e GTA5, un gioco d'azione che pare sia in cima alle vendite del settore videogame. Cosa fosse lo avevo capito solo in parte, assistendo alle assemblee di mio figlio e alcuni suoi amici davanti al monitor del computer. I fanatici di questa realtà virtuale, infatti, usano i canali di Youtube per mostrare a tutti abilità e trucchi mentre si cimentano con GTA5. Un giorno, ero rimasto sorpreso nel vedere una sequenza in cui un personaggio del videogame abbordava una prostituta e la picchiava selvaggiamente, tra le risate soddisfatte del giocatore.
Ieri io e mia moglie siamo andati all'Auchan per misurare quanto grande sia il sacrificio richiesto per acquistare consolle e gioco. Di Playstation ce n'era una montagna, diverse caratteristiche e vari prezzi.
Ci ha assistiti un responsabile del reparto con la faccia da indio e i capelli sciolti sulle spalle. Da lontano sembrava Anthony Kiedis, il cantante dei Red Hot Chili Peppers, da vicino Mauro German Camoranesi.
Docilmente ha risposto a tutte le nostre domande. Poi abbiamo domandato informazioni sul gioco GTA5. E a Camoranesi è sfuggito un accenno di sorriso.
Camoranesi dev'essere una persona onesta e responsabile.
"Quanti anni ha vostro figlio?" ha chiesto.
"Undici".
Il sorriso ha abbandonato il suo volto.
"Io a mio figlio non lo comprerei mai. I personaggi del gioco sono spacciatori di droga che, tra furti e omicidi, devono diventare boss dei quartieri dove vivono. Poi, coi soldi che guadagnano, comprano auto sportive e ville con piscina. È un gioco di una violenza assurda, diseducativo e volgare".
Sono rimasto a bocca aperta, poi in segno di riconoscenza gli ho stretto la mano. Nella leggerezza del mio piccolo mondo antico, mi ero convinto che quel balordo che picchiava le prostitute e regolava i conti per strada a colpi di pistola fosse l'antagonista, il cattivo. E che i giocatori, invece, impersonassero i buoni, chiamati a combattere questa barbarie.
Tutto il contrario.
Ho pensato che se nel futuro di Angelo è scritto che debba diventare un delinquente, lo diventerà anche senza aver mai giocato a GTA5. E che, al contrario, potrà diventare una persona perbene anche misurandosi con queste realtà virtuali così cruente.
Però, fin quando avrò il controllo su di lui, quel gioco non lo vedrà.
"Ma perché permettono di vendere roba del genere?" ho chiesto a Camoranesi, prima di salutarlo.
"Per legge ai minori non si potrebbe. Infatti, ufficialmente, sono i genitori a comprarli. Poi ci giocano i figli".
Mentre uscivo dal supermercato, rivedevo nella testa le scene dello spacciatore tatuato che fracassava a calci il cranio della puttana, nello squallore di una periferia metropolitana.
Nelle orecchie, la musica natalizia sparata dagli altoparlanti:
Astro del ciel
Pargol Divin
Mite agnello redentoooooor
Veramente sarebbe appena uscita la Playstation 4, ma ha un costo proibitivo e in ogni caso a lui, chissà perché, interessa più la vecchia versione.
Avevamo fino a qualche settimana fa la Playstation 2. Dico "avevamo" perché io ne ero un utilizzatore assiduo: a Pes, una simulazione di calcio piuttosto realistica, sono riuscito per due volte a vincere il campionato di serie A. Giocando col Cagliari, nella modalità più difficile.
Poi la Playstation 2 è annegata: Angelo l'aveva lasciata sul pavimento, nel nostro scantinato, dove è stata sorpresa dall'alluvione del 18 novembre.
L'abbiamo ripescata il giorno dopo, sotto i trenta centimetri d'acqua che avevano invaso il seminterrato. Morta.
Allora Angelo ha chiesto la Playstation 3 e GTA5, un gioco d'azione che pare sia in cima alle vendite del settore videogame. Cosa fosse lo avevo capito solo in parte, assistendo alle assemblee di mio figlio e alcuni suoi amici davanti al monitor del computer. I fanatici di questa realtà virtuale, infatti, usano i canali di Youtube per mostrare a tutti abilità e trucchi mentre si cimentano con GTA5. Un giorno, ero rimasto sorpreso nel vedere una sequenza in cui un personaggio del videogame abbordava una prostituta e la picchiava selvaggiamente, tra le risate soddisfatte del giocatore.
Ieri io e mia moglie siamo andati all'Auchan per misurare quanto grande sia il sacrificio richiesto per acquistare consolle e gioco. Di Playstation ce n'era una montagna, diverse caratteristiche e vari prezzi.
Ci ha assistiti un responsabile del reparto con la faccia da indio e i capelli sciolti sulle spalle. Da lontano sembrava Anthony Kiedis, il cantante dei Red Hot Chili Peppers, da vicino Mauro German Camoranesi.
Docilmente ha risposto a tutte le nostre domande. Poi abbiamo domandato informazioni sul gioco GTA5. E a Camoranesi è sfuggito un accenno di sorriso.
Camoranesi dev'essere una persona onesta e responsabile.
"Quanti anni ha vostro figlio?" ha chiesto.
"Undici".
Il sorriso ha abbandonato il suo volto.
"Io a mio figlio non lo comprerei mai. I personaggi del gioco sono spacciatori di droga che, tra furti e omicidi, devono diventare boss dei quartieri dove vivono. Poi, coi soldi che guadagnano, comprano auto sportive e ville con piscina. È un gioco di una violenza assurda, diseducativo e volgare".
Sono rimasto a bocca aperta, poi in segno di riconoscenza gli ho stretto la mano. Nella leggerezza del mio piccolo mondo antico, mi ero convinto che quel balordo che picchiava le prostitute e regolava i conti per strada a colpi di pistola fosse l'antagonista, il cattivo. E che i giocatori, invece, impersonassero i buoni, chiamati a combattere questa barbarie.
Tutto il contrario.
Ho pensato che se nel futuro di Angelo è scritto che debba diventare un delinquente, lo diventerà anche senza aver mai giocato a GTA5. E che, al contrario, potrà diventare una persona perbene anche misurandosi con queste realtà virtuali così cruente.
Però, fin quando avrò il controllo su di lui, quel gioco non lo vedrà.
"Ma perché permettono di vendere roba del genere?" ho chiesto a Camoranesi, prima di salutarlo.
"Per legge ai minori non si potrebbe. Infatti, ufficialmente, sono i genitori a comprarli. Poi ci giocano i figli".
Mentre uscivo dal supermercato, rivedevo nella testa le scene dello spacciatore tatuato che fracassava a calci il cranio della puttana, nello squallore di una periferia metropolitana.
Nelle orecchie, la musica natalizia sparata dagli altoparlanti:
Astro del ciel
Pargol Divin
Mite agnello redentoooooor