[Maria Dore]
Il mondo occidentale si appresta ad archiviare l’anno 2013 e chiedersi come sarà il 2014. Ma tra le piazze spagnole di questi ultimi giorni dell’anno tira aria da metà anni ’80. Sarà quella l’epoca in cui le donne verranno riportate se il progetto del governo del popolare Rajoy riuscirà ad approvare la legge anti - aborto proposta dal ministro della giustizia Alberto Ruiz Gallardon.
La possibilità di interruzione di gravidanza verrebbe concessa solo in caso di stupro e rischi per la salute della donna, rischi che dovranno essere ben dimostrati. L’interruzione come espressione del diritto di scelta della donna, come sanciva la legge socialista del 2010, sarà insomma, un ricordo e i cattolici più intransigenti esultano per quello che definiscono “un primo passo verso l’abolizione totale dell’aborto”. Tutto ciò in barba alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che avverte come vietare l’aborto non sia solo inutile, ma anche rischioso.
Ammettendo che io la pensassi come Rajoy e i suoi elettori, avrei una serie di consigli da dare ai membri del suo esecutivo per velocizzare la procedura verso questo storico traguardo;
- Il ministro Gallardon potrebbe prendere spunto da leggi in vigore in paesi all’avanguardia in materia, quali Yemen, Congo, Sudan, Honduras, Cile, dove l’aborto è pressoché illegale;
- In caso di incertezze,con l’aiuto delle gerarchie ecclesiastiche, potrebbero erigere un sistema simile a quello dei severi dottori della legge iraniani, che emanano dei specifici pareri in materia di legalità di varie pratiche sessuali, così come di praticabilità dell’aborto.
- Qualora non ritenessero necessario ispirarsi alle norme di questi paesi un po’ retrogradi, potrebbero benissimo guardare in casa Ue, dove ancora ci sono due stati in cui l’aborto è completamente illegale - Malta- o quasi- Irlanda.
Questo consiglierei, se la pensassi come loro. Siccome le cose non stanno così, farei semplicemente notare come la legge che intendono approvare metterebbe la Spagna dietro Turchia e Tunisia.
Feliz Navidad e ano nuevo.
Il mondo occidentale si appresta ad archiviare l’anno 2013 e chiedersi come sarà il 2014. Ma tra le piazze spagnole di questi ultimi giorni dell’anno tira aria da metà anni ’80. Sarà quella l’epoca in cui le donne verranno riportate se il progetto del governo del popolare Rajoy riuscirà ad approvare la legge anti - aborto proposta dal ministro della giustizia Alberto Ruiz Gallardon.
La possibilità di interruzione di gravidanza verrebbe concessa solo in caso di stupro e rischi per la salute della donna, rischi che dovranno essere ben dimostrati. L’interruzione come espressione del diritto di scelta della donna, come sanciva la legge socialista del 2010, sarà insomma, un ricordo e i cattolici più intransigenti esultano per quello che definiscono “un primo passo verso l’abolizione totale dell’aborto”. Tutto ciò in barba alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che avverte come vietare l’aborto non sia solo inutile, ma anche rischioso.
Ammettendo che io la pensassi come Rajoy e i suoi elettori, avrei una serie di consigli da dare ai membri del suo esecutivo per velocizzare la procedura verso questo storico traguardo;
- Il ministro Gallardon potrebbe prendere spunto da leggi in vigore in paesi all’avanguardia in materia, quali Yemen, Congo, Sudan, Honduras, Cile, dove l’aborto è pressoché illegale;
- In caso di incertezze,con l’aiuto delle gerarchie ecclesiastiche, potrebbero erigere un sistema simile a quello dei severi dottori della legge iraniani, che emanano dei specifici pareri in materia di legalità di varie pratiche sessuali, così come di praticabilità dell’aborto.
- Qualora non ritenessero necessario ispirarsi alle norme di questi paesi un po’ retrogradi, potrebbero benissimo guardare in casa Ue, dove ancora ci sono due stati in cui l’aborto è completamente illegale - Malta- o quasi- Irlanda.
Questo consiglierei, se la pensassi come loro. Siccome le cose non stanno così, farei semplicemente notare come la legge che intendono approvare metterebbe la Spagna dietro Turchia e Tunisia.
Feliz Navidad e ano nuevo.