Su con la vita, ci sono buone notizie.
La società municipalizzata Geseco, controllata dal Comune di Arzachena, ha emesso un avviso pubblico per assegnare l'incarico di direttore a tempo determinato.
Per presentare domanda - attenzione: entro il 18 gennaio - basta possedere una laurea, la cittadinanza italiana, godere dei diritti civili e una serie di altri requisiti minori.
Pensate, un posto di lavoro nello splendore della Costa Smeralda!
Ma per averlo, questo posto, cosa bisogna fare?
L'avviso dice che "la scelta sarà effettuata direttamente dal Consiglio d'amministrazione della Geseco tra coloro che, in possesso dei requisiti richiesti, abbiano manifestato interesse mediante presentazione di formale domanda".
Ohibò, significa che i due componenti del cda decidono a loro gusto?
Eccomi due righe più in basso.
"È facoltà del Consiglio di amministrazione della predetta società, ai fini della propria scelta, sottoporre i candidati ad un colloquio preliminare, volto a valutare l'esperienza e le qualità professionali possedute per il ruolo da ricoprire".
Ah, ecco. Dunque, sarà una regolare selezione con graduatoria finale?
Estraggo ancora dall'avviso: "La valutazione operata ad esito della selezione condotta è intesa ad esclusivamente individuare la parte contraente legittimata alla stipula del contratto individuale di lavoro subordinato e, pertanto, non dà luogo alla formazione di alcuna graduatoria di merito comparativo".
Quindi, a cosa serve il colloquio al quale il Cda ha "facoltà" di sottoporre i candidati?
Significa questo: "La selezione per il conferimento dell'incarico in argomento non assume caratteristiche concorsuali e non determina alcun diritto al posto da ricoprire".
Se non fosse ancora abbastanza chiaro, significa che "l'acquisizione delle candidature non comporterà alcun obbligo specifico da parte della Geseco né comporterà l'attribuzione di alcun diritto dei candidati in ordine all'eventuale assunzione".
Per riassumere. Una società che è di fatto controllata da un ente pubblico, con oltre cento dipendenti in organico, sceglie il proprio direttore senza una selezione, senza una graduatoria, senza un bando di concorso e, invece, ad insindacabile giudizio del suo cda composto da due membri.
Mi dicono che nelle municipalizzate il suddetto metodo sia abbastanza diffuso e frequente.
Ci sarebbe da indignarsi diffusamente e frequentemente.
La società municipalizzata Geseco, controllata dal Comune di Arzachena, ha emesso un avviso pubblico per assegnare l'incarico di direttore a tempo determinato.
Per presentare domanda - attenzione: entro il 18 gennaio - basta possedere una laurea, la cittadinanza italiana, godere dei diritti civili e una serie di altri requisiti minori.
Pensate, un posto di lavoro nello splendore della Costa Smeralda!
Ma per averlo, questo posto, cosa bisogna fare?
L'avviso dice che "la scelta sarà effettuata direttamente dal Consiglio d'amministrazione della Geseco tra coloro che, in possesso dei requisiti richiesti, abbiano manifestato interesse mediante presentazione di formale domanda".
Ohibò, significa che i due componenti del cda decidono a loro gusto?
Eccomi due righe più in basso.
"È facoltà del Consiglio di amministrazione della predetta società, ai fini della propria scelta, sottoporre i candidati ad un colloquio preliminare, volto a valutare l'esperienza e le qualità professionali possedute per il ruolo da ricoprire".
Ah, ecco. Dunque, sarà una regolare selezione con graduatoria finale?
Estraggo ancora dall'avviso: "La valutazione operata ad esito della selezione condotta è intesa ad esclusivamente individuare la parte contraente legittimata alla stipula del contratto individuale di lavoro subordinato e, pertanto, non dà luogo alla formazione di alcuna graduatoria di merito comparativo".
Quindi, a cosa serve il colloquio al quale il Cda ha "facoltà" di sottoporre i candidati?
Significa questo: "La selezione per il conferimento dell'incarico in argomento non assume caratteristiche concorsuali e non determina alcun diritto al posto da ricoprire".
Se non fosse ancora abbastanza chiaro, significa che "l'acquisizione delle candidature non comporterà alcun obbligo specifico da parte della Geseco né comporterà l'attribuzione di alcun diritto dei candidati in ordine all'eventuale assunzione".
Per riassumere. Una società che è di fatto controllata da un ente pubblico, con oltre cento dipendenti in organico, sceglie il proprio direttore senza una selezione, senza una graduatoria, senza un bando di concorso e, invece, ad insindacabile giudizio del suo cda composto da due membri.
Mi dicono che nelle municipalizzate il suddetto metodo sia abbastanza diffuso e frequente.
Ci sarebbe da indignarsi diffusamente e frequentemente.