La rapida affluenza di eventi luttuosi concentrati in un lasso di tempo straordinariamente breve e riassumibile nel detto “Le disgrazie non vengono mai sole” o anche “Piove sempre sul bagnato” è un fenomeno assai stravagante.
La patologia rara che richiede cure incredibilmente costose non aggredisce quasi sempre il povero disoccupato?
L’alluvione non va a colpire più frequentemente una popolazione già martoriata dalla crisi economica?
Il treno che deraglia non è forse quello più affollato e che trasporta i pendolari al lavoro?
Banalità, stereotipi, cliché, direte in molti.
Pensate allora a quante possibilità ci sono, nel corso di un paio di lustri di avere i peggiori governanti possibili e preparatevi ad una prova empirica.
Prendete la foto di un tale (con un cognome da mago Silvan che tira fuori dal Cappellaccio conigli decerebrati) che vanta assidue frequentazioni con amichetti immobiliaristi impelagati in associazioni segrete tipo la P3;
afferrate la foto di una bella donna, con un cognome che sembra un’imprecazione, (unu barracciu chi ti falede bae in ora mala) che, per avvalorare l’impulso al lavoro locale e dei sardi presente nel suo manifesto politico, affida l’incarico della propria campagna elettorale ad un’agenzia pugliese;
agguantate la foto di un tizio, con un cognome semanticamente affine alla luce pulsata di un’estetista, che copia pedissequamente le linee programmatiche di Formigoni senza nemmeno avere l’accortezza di sostituire il nome della Regione.
Ritagliatele e incollatele, una per una, sui rulli di una slot-machine e fate girare tirando la leva.
Che culo, avete vinto.
La patologia rara che richiede cure incredibilmente costose non aggredisce quasi sempre il povero disoccupato?
L’alluvione non va a colpire più frequentemente una popolazione già martoriata dalla crisi economica?
Il treno che deraglia non è forse quello più affollato e che trasporta i pendolari al lavoro?
Banalità, stereotipi, cliché, direte in molti.
Pensate allora a quante possibilità ci sono, nel corso di un paio di lustri di avere i peggiori governanti possibili e preparatevi ad una prova empirica.
Prendete la foto di un tale (con un cognome da mago Silvan che tira fuori dal Cappellaccio conigli decerebrati) che vanta assidue frequentazioni con amichetti immobiliaristi impelagati in associazioni segrete tipo la P3;
afferrate la foto di una bella donna, con un cognome che sembra un’imprecazione, (unu barracciu chi ti falede bae in ora mala) che, per avvalorare l’impulso al lavoro locale e dei sardi presente nel suo manifesto politico, affida l’incarico della propria campagna elettorale ad un’agenzia pugliese;
agguantate la foto di un tizio, con un cognome semanticamente affine alla luce pulsata di un’estetista, che copia pedissequamente le linee programmatiche di Formigoni senza nemmeno avere l’accortezza di sostituire il nome della Regione.
Ritagliatele e incollatele, una per una, sui rulli di una slot-machine e fate girare tirando la leva.
Che culo, avete vinto.