D'ora in poi, i carabinieri in servizio - magari anche se impegnati in un inseguimento ad una banda di criminali - dovranno "accelerare e decelerare gradualmente", "evitare brusche frenate ed evitare inutili cambi di direzione", "inserire al più presto la marcia superiore" e, strepitosa perla finale, "spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo". I tempi sono quelli che sono e bisogna fare economia, del resto.
Nelle settimane scorse il Comando generale dell'Arma dei carabinieri ha inviato a tutte le caserme italiane una circolare contenente alcune disposizioni sulla guida delle auto di servizio da parte dei militari. L'obbiettivo, come si legge nella prima delle quattro pagine del documento, è principalmente uno: risparmiare carburante per incidere il meno possibile sul bilancio dello Stato, cercando nel contempo di ridurre l'inquinamento ambientale come richiesto dall'Unione Europea.
Non si tratta solo di indicazioni generiche, perché il personale in servizio ha dovuto firmare per confermare di avere preso visione della circolare e ai luogotenenti delle caserme è stato chiesto di far rispettare queste consegne. Benché abituati ad essere nei secoli fedeli, stavolta molti dei carabinieri hanno mugugnato e si sono sentiti offesi da regole formulate in termini piuttosto ingenerosi verso l'intelligenza dei destinatari. Anche perché, dicono in molti, se si volesse perseguire una più oculata gestione delle risorse bisognerebbe principalmente aggredire certi sprechi impunemente compiuti dai vertici dell'Arma.
Prevedo fin d'ora quale potrà essere la difesa d'ufficio dell'Arma:
1. Sono indicazioni dettate dal semplice buon senso;
2. Servono a ridurre le emissioni ambientali;
3. Ce lo chiede l'Europa.
Ma quello stesso buon senso ci suggerisce trattarsi di semplici tagli. Risparmiando sul gasolio e cercando di centellinare l'uso delle auto militari cui lo Stato affida la repressione del crimine.
Italia, anno 2013.
Nelle settimane scorse il Comando generale dell'Arma dei carabinieri ha inviato a tutte le caserme italiane una circolare contenente alcune disposizioni sulla guida delle auto di servizio da parte dei militari. L'obbiettivo, come si legge nella prima delle quattro pagine del documento, è principalmente uno: risparmiare carburante per incidere il meno possibile sul bilancio dello Stato, cercando nel contempo di ridurre l'inquinamento ambientale come richiesto dall'Unione Europea.
Non si tratta solo di indicazioni generiche, perché il personale in servizio ha dovuto firmare per confermare di avere preso visione della circolare e ai luogotenenti delle caserme è stato chiesto di far rispettare queste consegne. Benché abituati ad essere nei secoli fedeli, stavolta molti dei carabinieri hanno mugugnato e si sono sentiti offesi da regole formulate in termini piuttosto ingenerosi verso l'intelligenza dei destinatari. Anche perché, dicono in molti, se si volesse perseguire una più oculata gestione delle risorse bisognerebbe principalmente aggredire certi sprechi impunemente compiuti dai vertici dell'Arma.
Prevedo fin d'ora quale potrà essere la difesa d'ufficio dell'Arma:
1. Sono indicazioni dettate dal semplice buon senso;
2. Servono a ridurre le emissioni ambientali;
3. Ce lo chiede l'Europa.
Ma quello stesso buon senso ci suggerisce trattarsi di semplici tagli. Risparmiando sul gasolio e cercando di centellinare l'uso delle auto militari cui lo Stato affida la repressione del crimine.
Italia, anno 2013.