La donna che non vorrei mai essere è abbronzata tutto l’anno, ha le unghie ricostruite e l’incedere incerto su trampoli vertiginosi.
La donna che non vorrei mai essere sa le cose, ma non sa quando tacerle, e le sbatte in faccia al mondo accompagnate dalla presunzione della verità.
La donna che non vorrei mai essere ha le exstensions, perché se taglia i capelli e si pente non è in grado di sobbarcarsi le conseguenze di una scelta avventata.
La donna che non vorrei mai essere è snob, racconta a se stessa e agli altri un sacco di bugie e non arriverebbe mai nei bassifondi emotivi per prendersi cura della vita altrui.
La donna che non vorrei mai essere ha gli occhi nascosti sotto quintali di trucco e nel suo sguardo non riesci a intravedere la coccinella del futuro.
La donna che non vorrei mai essere legge solo patinati giornali di moda, si annoia e ammutolisce quando intorno si parla di politica.
La donna che non vorrei mai essere usa l’espressione “io sono apolitica” per intendere “apartitica”.
La donna che non vorrei mai essere presta il suo corpo a un uomo, spacciando questo gesto per chissà quale concessione, in modo da usare lo strumento dei sensi di colpa perché è convinta di avere una fortuna fra le gambe.
La donna che non vorrei mai essere non fa il bagno di mezzanotte se quel giorno è stata dal parrucchiere.
La donna che non vorrei mai essere quando si fidanza comincia a giocare la partita dell’uomo che le sta accanto e smette di giocare la sua.
La donna che non vorrei mai essere è convinta di essere donna dalla nascita.
E si sbaglia di grosso perché donne non si nasce, lo si diventa!
La donna che non vorrei mai essere sa le cose, ma non sa quando tacerle, e le sbatte in faccia al mondo accompagnate dalla presunzione della verità.
La donna che non vorrei mai essere ha le exstensions, perché se taglia i capelli e si pente non è in grado di sobbarcarsi le conseguenze di una scelta avventata.
La donna che non vorrei mai essere è snob, racconta a se stessa e agli altri un sacco di bugie e non arriverebbe mai nei bassifondi emotivi per prendersi cura della vita altrui.
La donna che non vorrei mai essere ha gli occhi nascosti sotto quintali di trucco e nel suo sguardo non riesci a intravedere la coccinella del futuro.
La donna che non vorrei mai essere legge solo patinati giornali di moda, si annoia e ammutolisce quando intorno si parla di politica.
La donna che non vorrei mai essere usa l’espressione “io sono apolitica” per intendere “apartitica”.
La donna che non vorrei mai essere presta il suo corpo a un uomo, spacciando questo gesto per chissà quale concessione, in modo da usare lo strumento dei sensi di colpa perché è convinta di avere una fortuna fra le gambe.
La donna che non vorrei mai essere non fa il bagno di mezzanotte se quel giorno è stata dal parrucchiere.
La donna che non vorrei mai essere quando si fidanza comincia a giocare la partita dell’uomo che le sta accanto e smette di giocare la sua.
La donna che non vorrei mai essere è convinta di essere donna dalla nascita.
E si sbaglia di grosso perché donne non si nasce, lo si diventa!