L'assessore al Lavoro della Regione Sardegna ha firmato, infine, i risultati d bando intitolato Azioni di recupero della dispersione scolastica, finanziato attraverso il FSE.
Prima di analizzare nello specifico i contenuti e gli obiettivi del bando e i suoi esiti, occorre ricordare che il Consiglio Regionale della Sardegna non è riuscito a promulgare una legge regionale sulla formazione e sull'istruzione dando attuazione al Titolo Quinto della Costituzione (2001). Al fallimento della politica scolastica delle giunte Pili e Soru, è seguito, immancabilmente, il fallimento della giunta Capellacci.
La Sardegna, senza una legge sull'istruzione e la formazione, è ancora sprovvista degli strumenti più elementari per governare i processi scolastici. Infatti, non solo la Regione ha la titolarità per il governo esclusivo del sistema di formazione professionale ma detiene poteri in materia di programmazione della rete scolastica (mentre lo Stato dovrebbe fissare i parametri). L'assenza di una legge Regionale ci ha certamente indebolito nella fase di applicazione dei parametri relativi al dimensionamento scolastico che hanno interessato recentemente la rete scolastica.
Una seconda precisazione, tutte le politiche in materia di dispersione scolastica o recupero delle competenze, degli ultimi 15 anni, sono state un fallimento totale e sono state concepite per fare gli interessi di qualche gruppo d'interesse e si sono risolte in un immane spreco di risorse. Non è questa la sede per precisare in che cosa ha consistito lo spreco di risorse in materia di formazione di istruzione sotto la giunta Pili o sotto la giunta Soru (in particolare, sotto il disastroso assessorato di M. A. Mongiu).
Queste precisazioni servono a ricordare che anche l'attuale bando è frutto di una totale assenza di progettualità a livello sistemico e strategico in materia di formazione professionale e di istruzione.
Veniamo all'oggetto delle nostre preoccupazioni.
Il primo aspetto che mi colpisce è che l'Assessorato che si occupa di formazione professionale intitola il bando "recupero della dispersione scolastica". Qui a mio modo di vedere sta la prima perversione del bando e della logica propria degli Enti che si occupano di formazione professionale. Infatti, la formazione professionale viene sovrapposta se non confusa con il problema dell'abbandono scolastico. Questo comporta il fatto che si finisce per non avere né una seria politica di lotta all'abbandono né un'idea precisa della formazione professionale.
Gli esiti del bando parlano da soli sotto questo punto di vista:
Nella provincia di Cagliari sono stati presentati 7 progetti e ne sono stati approvati 5 (per un totale di € 1,4 Ml ). En.A.P. (Operatore della ceramica artistica), CIOFS (Acconciatore), CNOS FAP (Operatore meccanico riparatore veicoli a motore); ANAP (Operatore della lavorazione e commercializzazione dei prodotti della panificazione/pasticceria), ISFOR API (Estetista).
Nella provincia di provincia di Carbonia/iglesias sono stati presentati ben 7 progetti ma ne è stato ammesso solo uno, promosso dall'IPSIA G. FERRARIS (Operatore della trasformazione agroalimentare - panificazione/pasticceria). E' interessante osservare che i sei rimanenti progetti vertevano su due sole qualifiche: Operatore della trasformazione agroalimentare ed Estetista.
Nella Provincia del Medio Campidano sono stati presentati due soli progetti per Estetista (quello vincente, presentato da CIOFS ) e uno per la qualifica di "Operatore della trasformazione agroalimentare".
Nella provincia di Sassari sono stati presentati 8 progetti e ne sono stati approvati 3, il primo e il secondo, presentati rispettivamente da da IFOLD e da IAL, propongono entrambi la qualifica di operatore della ristorazione, Il terzo presentato da CNOS-FAP per montatore di impianti termoidraulici e di condizionamento. Tra gli esclusi ben 4 proponevano la formazione di estetisti e uno di operatori per ristorazione.
Nella provincia di Olbia-Tempio invece abbiamo sono stati presentati due progetti. Il progetto approvato è stato presentato da IAL e propone la qualifica di Operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto. Il secondo escluso (CNOS) proponeva la qualifica di Operatore Meccanico riparatore veicoli a motore.
Provincia di Oristano: è stato approvato un solo progetto per operatori della ristorazione. E ne sono stati esclusi altri cinque, due per estetitsta, uno per acconciatore, due per operatori prodotti alimentari.
Provincia di Nuoro, due progetti approvati di ANAP e E.Na.P, entrambi nel campo della ristorazione. Esclusi invece 4 progetti, 2 per estetista e uno per acconciatore e infine l'unico presentato in Sardegna per "operatore agricolo".
Che cosa si capisce dalla lettura dei risutlati del bando? Che l'assessorato non è in grado di fare alcuna programmazione, che non esiste alcun progetto legato alla formazione professionale, che non si ha la minima idea dei bisogni presenti o futuri in materia di mercato del lavoro. Soprattutto, si evince che l'unica strategia è legata alle "esigenze" degli agenti della formazione professionale. La distribuzione delle domande nelle diverse province è quantomeno misteriosa. Prevalgono nettamente le proposte legate al mestiere di estetista e di cameriere. In alcuni casi, vi è addirittura la sovrapposizione due identiche proposte di qualifica, nel caso della Provincia di Nuoro per esempio entrambe le proposte vertono sugli operatori della ristorazione. Quindi nessuna visione strategica.
D'altronde, questa formazione non è pensata per formare ad una professione, non è pensata per il lavoro, ma è pensata per ridurre l'abbandono scolastico.
Un'ultima considerazione, i maligni potrebbero vedere una logica "elettoralistica" legata alla distribuzione di risorse finanziarie tra i principali agenti della formazione professionale.
In Sardegna, tutte le politiche "contro" la dispersione e l'abbandono scolastico sono state caratterizzate dal fatto di essere pensate non per risolvere i problemi e migliorare il sistema ma per rispondere ai desideri di alcuni portatori di "interesse" e gruppi di potere.
Prima di analizzare nello specifico i contenuti e gli obiettivi del bando e i suoi esiti, occorre ricordare che il Consiglio Regionale della Sardegna non è riuscito a promulgare una legge regionale sulla formazione e sull'istruzione dando attuazione al Titolo Quinto della Costituzione (2001). Al fallimento della politica scolastica delle giunte Pili e Soru, è seguito, immancabilmente, il fallimento della giunta Capellacci.
La Sardegna, senza una legge sull'istruzione e la formazione, è ancora sprovvista degli strumenti più elementari per governare i processi scolastici. Infatti, non solo la Regione ha la titolarità per il governo esclusivo del sistema di formazione professionale ma detiene poteri in materia di programmazione della rete scolastica (mentre lo Stato dovrebbe fissare i parametri). L'assenza di una legge Regionale ci ha certamente indebolito nella fase di applicazione dei parametri relativi al dimensionamento scolastico che hanno interessato recentemente la rete scolastica.
Una seconda precisazione, tutte le politiche in materia di dispersione scolastica o recupero delle competenze, degli ultimi 15 anni, sono state un fallimento totale e sono state concepite per fare gli interessi di qualche gruppo d'interesse e si sono risolte in un immane spreco di risorse. Non è questa la sede per precisare in che cosa ha consistito lo spreco di risorse in materia di formazione di istruzione sotto la giunta Pili o sotto la giunta Soru (in particolare, sotto il disastroso assessorato di M. A. Mongiu).
Queste precisazioni servono a ricordare che anche l'attuale bando è frutto di una totale assenza di progettualità a livello sistemico e strategico in materia di formazione professionale e di istruzione.
Veniamo all'oggetto delle nostre preoccupazioni.
Il primo aspetto che mi colpisce è che l'Assessorato che si occupa di formazione professionale intitola il bando "recupero della dispersione scolastica". Qui a mio modo di vedere sta la prima perversione del bando e della logica propria degli Enti che si occupano di formazione professionale. Infatti, la formazione professionale viene sovrapposta se non confusa con il problema dell'abbandono scolastico. Questo comporta il fatto che si finisce per non avere né una seria politica di lotta all'abbandono né un'idea precisa della formazione professionale.
Gli esiti del bando parlano da soli sotto questo punto di vista:
Nella provincia di Cagliari sono stati presentati 7 progetti e ne sono stati approvati 5 (per un totale di € 1,4 Ml ). En.A.P. (Operatore della ceramica artistica), CIOFS (Acconciatore), CNOS FAP (Operatore meccanico riparatore veicoli a motore); ANAP (Operatore della lavorazione e commercializzazione dei prodotti della panificazione/pasticceria), ISFOR API (Estetista).
Nella provincia di provincia di Carbonia/iglesias sono stati presentati ben 7 progetti ma ne è stato ammesso solo uno, promosso dall'IPSIA G. FERRARIS (Operatore della trasformazione agroalimentare - panificazione/pasticceria). E' interessante osservare che i sei rimanenti progetti vertevano su due sole qualifiche: Operatore della trasformazione agroalimentare ed Estetista.
Nella Provincia del Medio Campidano sono stati presentati due soli progetti per Estetista (quello vincente, presentato da CIOFS ) e uno per la qualifica di "Operatore della trasformazione agroalimentare".
Nella provincia di Sassari sono stati presentati 8 progetti e ne sono stati approvati 3, il primo e il secondo, presentati rispettivamente da da IFOLD e da IAL, propongono entrambi la qualifica di operatore della ristorazione, Il terzo presentato da CNOS-FAP per montatore di impianti termoidraulici e di condizionamento. Tra gli esclusi ben 4 proponevano la formazione di estetisti e uno di operatori per ristorazione.
Nella provincia di Olbia-Tempio invece abbiamo sono stati presentati due progetti. Il progetto approvato è stato presentato da IAL e propone la qualifica di Operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto. Il secondo escluso (CNOS) proponeva la qualifica di Operatore Meccanico riparatore veicoli a motore.
Provincia di Oristano: è stato approvato un solo progetto per operatori della ristorazione. E ne sono stati esclusi altri cinque, due per estetitsta, uno per acconciatore, due per operatori prodotti alimentari.
Provincia di Nuoro, due progetti approvati di ANAP e E.Na.P, entrambi nel campo della ristorazione. Esclusi invece 4 progetti, 2 per estetista e uno per acconciatore e infine l'unico presentato in Sardegna per "operatore agricolo".
Che cosa si capisce dalla lettura dei risutlati del bando? Che l'assessorato non è in grado di fare alcuna programmazione, che non esiste alcun progetto legato alla formazione professionale, che non si ha la minima idea dei bisogni presenti o futuri in materia di mercato del lavoro. Soprattutto, si evince che l'unica strategia è legata alle "esigenze" degli agenti della formazione professionale. La distribuzione delle domande nelle diverse province è quantomeno misteriosa. Prevalgono nettamente le proposte legate al mestiere di estetista e di cameriere. In alcuni casi, vi è addirittura la sovrapposizione due identiche proposte di qualifica, nel caso della Provincia di Nuoro per esempio entrambe le proposte vertono sugli operatori della ristorazione. Quindi nessuna visione strategica.
D'altronde, questa formazione non è pensata per formare ad una professione, non è pensata per il lavoro, ma è pensata per ridurre l'abbandono scolastico.
Un'ultima considerazione, i maligni potrebbero vedere una logica "elettoralistica" legata alla distribuzione di risorse finanziarie tra i principali agenti della formazione professionale.
In Sardegna, tutte le politiche "contro" la dispersione e l'abbandono scolastico sono state caratterizzate dal fatto di essere pensate non per risolvere i problemi e migliorare il sistema ma per rispondere ai desideri di alcuni portatori di "interesse" e gruppi di potere.