"I Sardi hanno la forza e le capacità per rialzarsi, troviamo anche il coraggio di interrogarci e correggere gli evidenti errori nelle scelte di pianificazione urbanistica e di saccheggio del territorio. Per rispetto delle tante vite perse in questi giorni drammatici, da domani ripensiamo un modello di sviluppo che non lasci macerie e disastri ambientali in eredità alle generazioni future" (Silvio Lai, Segretario regionale PD, indagato nell’inchiesta bis sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna )
Sara' un caso. Non lo so, ancora non riesco a cogliere pienamente le implicazioni di questa vicinanza. Magari e' solo un caso. Nel mio dizionario di italiano il termine "pretesa" e' posizionato a leggera distanza dal termine "prete". Magari e' solo un caso. Pretesa significa "ciò che si pretende, esigenza; di chi chiede cosa eccessiva". Ancora oggi non smetto di ringraziare mio padre per aver evitato di rispondere direttamente ai miei infantili "cosa vuol dire?", rimandandomi ad ogni occasione alla lettura del dizionario.
E' sempre istruttivo, anche quando ci si sente sicuri del proprio sapere, ritornarci, scandagliare le parole ed esplorare le sue possibili declinazioni magari ancorando i concetti a soggetti diversi. Un po' il gioco di Calvino.. Cosa accade se il soggetto di una pretesa così intesa diventa la classe politica regionale che, direttamente o indirettamente (ma è la stessa cosa..), ci governa in questo frangente? Accade ciò che e' ben espresso nella lingua inglese con il temine tragi-comedy: "a tragedy with a comedy element", una tragedia con elementi comici, laddove - a mio parere - la tragedia e' l'esito e gli elementi comici i passaggi delle azioni che ivi conducono i protagonisti e, purtroppo, gli spettatori-cittadini.
Con quale pretesa questi "governanti" pensano di essere ancora legittimati a ricoprire i loro ruoli, ad essere riconosciuti e creduti nelle loro parole (il concetto di azione mi sembra inappropriato e troppo impegnativo in tal caso) laddove rimandano a possibili soluzioni della tragedia che si sta consumando questi giorni nella vita di migliaia di cittadini, così come nella nostra economia, nella vita dei lavoratori, così come in quella di moltissimi imprenditori?
Com'è possibile pretendere di essere creduti nelle parole spese (molte) e azioni intraprese (poche) nella presa in carico delle sedimentate problematiche di un territorio disperato come quello isolano quando non si è in grado di giustificare pubblicamente - non giudiziariamente - l'uso di danari pubblici dedicati ad attività specifiche? Quando si è segretari regionali di un partirò che ha firmato la proposta di legge per una gestione "più dinamica" del territorio (Proposta di Legge n.542/2013 "Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici ") ?Proprio ciò che serve all'Isola, senza dubbio: la cessazione di una fetta incredibile di usi civici, forte tutela dell'integrità ecologica del territorio, e il possibile welcome alla speculazione edilizia.
Sara' un caso. Non lo so, ancora non riesco a cogliere pienamente le implicazioni di questa vicinanza. Magari e' solo un caso. Nel mio dizionario di italiano il termine "pretesa" e' posizionato a leggera distanza dal termine "prete". Magari e' solo un caso. Pretesa significa "ciò che si pretende, esigenza; di chi chiede cosa eccessiva". Ancora oggi non smetto di ringraziare mio padre per aver evitato di rispondere direttamente ai miei infantili "cosa vuol dire?", rimandandomi ad ogni occasione alla lettura del dizionario.
E' sempre istruttivo, anche quando ci si sente sicuri del proprio sapere, ritornarci, scandagliare le parole ed esplorare le sue possibili declinazioni magari ancorando i concetti a soggetti diversi. Un po' il gioco di Calvino.. Cosa accade se il soggetto di una pretesa così intesa diventa la classe politica regionale che, direttamente o indirettamente (ma è la stessa cosa..), ci governa in questo frangente? Accade ciò che e' ben espresso nella lingua inglese con il temine tragi-comedy: "a tragedy with a comedy element", una tragedia con elementi comici, laddove - a mio parere - la tragedia e' l'esito e gli elementi comici i passaggi delle azioni che ivi conducono i protagonisti e, purtroppo, gli spettatori-cittadini.
Con quale pretesa questi "governanti" pensano di essere ancora legittimati a ricoprire i loro ruoli, ad essere riconosciuti e creduti nelle loro parole (il concetto di azione mi sembra inappropriato e troppo impegnativo in tal caso) laddove rimandano a possibili soluzioni della tragedia che si sta consumando questi giorni nella vita di migliaia di cittadini, così come nella nostra economia, nella vita dei lavoratori, così come in quella di moltissimi imprenditori?
Com'è possibile pretendere di essere creduti nelle parole spese (molte) e azioni intraprese (poche) nella presa in carico delle sedimentate problematiche di un territorio disperato come quello isolano quando non si è in grado di giustificare pubblicamente - non giudiziariamente - l'uso di danari pubblici dedicati ad attività specifiche? Quando si è segretari regionali di un partirò che ha firmato la proposta di legge per una gestione "più dinamica" del territorio (Proposta di Legge n.542/2013 "Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici ") ?Proprio ciò che serve all'Isola, senza dubbio: la cessazione di una fetta incredibile di usi civici, forte tutela dell'integrità ecologica del territorio, e il possibile welcome alla speculazione edilizia.