"Leine aveva sempre il capo chino sul banco. Ad ogni lezione prendeva furiosamente appunti senza mai fermarsi, all'inizio avevo avuto persino il sospetto che scrivesse d'altro. Veniva da un altro Comune, doveva integrarsi e recuperare un certo handicap nei programmi. Ma poi, vedendone crescere il profitto sino all'eccellenza, ho avuto la certezza che tutto il tempo delle lezioni lei lo dedicasse a soddisfare un inesauribile bisogno di sapere. Con questa determinazione si era conquistata la stima e la considerazione di tutta la classe".
La professoressa Marina Pala ha appena finito di tratteggiare il suo ricordo di Leine.
Se avessi dato retta fino in fondo al furore cresciuto in quegli istanti dentro di me, avrei stretto i pugni ed urlato di rabbia al cielo, avrei insultato con le parole più livide un destino così bastardo da spezzare la vita di una ragazza, una ragazza di sedici anni che della sua esistenza non voleva sprecare neppure un minuto.
Ma sono rimasto in silenzio, perché per quanto strano possa sembrare oggi è stata una giornata di festa. Un mese esatto dopo la morte di Leine, travolta assieme a tutta la famiglia dall'alluvione, i ragazzi delle scuole medie di Arzachena hanno dedicato la loro giornata a lei.
Hanno ascoltato la lezione di educazione ambientale estratta dal libro "Colpi di scure e sensi di colpa", presentato ieri da Fiorenzo Caterini, si sono posti delle domande sulle loro responsabilità di custodi del paesaggio e hanno piantato quattro alberi.
Quattro alberi.
L'omaggio ai caduti non è una lapide, fredda e marmorea. No, è un esile carrubo, un cucciolo di albero la cui punta arriverà forse a sfiorarvi le ginocchia.
Se voleste dedicare un pensiero, una preghiera, un minuto della vostra vita a Leine, Cleide, Weriston e Isael Passoni, da oggi potete farlo. Trovate le quattro piante dedicate alla loro memoria nel parco alle spalle del nuovo palazzo comunale di Arzachena, in via Paolo Dettori.
Bisognerà accudirlo, l'alberello di Leine Passoni. Non risparmiare premure e attenzioni perché il suo fusto cresca sano e robusto, più forte di insidie e minacce..
Esattamente come Leine stava provando a fare con la sua vita, prima che l'onda la spezzasse.
La professoressa Marina Pala ha appena finito di tratteggiare il suo ricordo di Leine.
Se avessi dato retta fino in fondo al furore cresciuto in quegli istanti dentro di me, avrei stretto i pugni ed urlato di rabbia al cielo, avrei insultato con le parole più livide un destino così bastardo da spezzare la vita di una ragazza, una ragazza di sedici anni che della sua esistenza non voleva sprecare neppure un minuto.
Ma sono rimasto in silenzio, perché per quanto strano possa sembrare oggi è stata una giornata di festa. Un mese esatto dopo la morte di Leine, travolta assieme a tutta la famiglia dall'alluvione, i ragazzi delle scuole medie di Arzachena hanno dedicato la loro giornata a lei.
Hanno ascoltato la lezione di educazione ambientale estratta dal libro "Colpi di scure e sensi di colpa", presentato ieri da Fiorenzo Caterini, si sono posti delle domande sulle loro responsabilità di custodi del paesaggio e hanno piantato quattro alberi.
Quattro alberi.
L'omaggio ai caduti non è una lapide, fredda e marmorea. No, è un esile carrubo, un cucciolo di albero la cui punta arriverà forse a sfiorarvi le ginocchia.
Se voleste dedicare un pensiero, una preghiera, un minuto della vostra vita a Leine, Cleide, Weriston e Isael Passoni, da oggi potete farlo. Trovate le quattro piante dedicate alla loro memoria nel parco alle spalle del nuovo palazzo comunale di Arzachena, in via Paolo Dettori.
Bisognerà accudirlo, l'alberello di Leine Passoni. Non risparmiare premure e attenzioni perché il suo fusto cresca sano e robusto, più forte di insidie e minacce..
Esattamente come Leine stava provando a fare con la sua vita, prima che l'onda la spezzasse.