Dell'ultima che ho ucciso, dopo un serrato duello, ne ho fatto scempio del cadavere, come Achille con Ettore. Questa no. Volava veloce, e l'ho mancata già un paio di volte la prima notte. La seconda notte si è ripresentata a disturbarmi il sonno. Schiaffi all'aria, pugni vuoti, mancata una, due, tre volte. Lei si disimpegnava, zigghizaggava meglio di Alberto Tomba, dribblava meglio di Maradona, e pungeva manco Cassius Clay. Niente da fare. Ma la prenderò, o se la prenderò. Ma, stavolta, niente scempio del cadavere. Stavolta massimo rispetto per l'avversaria. Anche perché una zanzara nel pieno dell'autunno, alle falde del Limbara, qualche scrupolo di coscienza, a noi umani, ce lo deve pure portare. Che una volta, ai tempi di Achille, solo gli dei avevano facoltà di modificare il clima. Oggi lo strapotere umano ci cambia pure le stagioni. Cambi climatici si chiamano: alluvioni improvvise, sbalzi termici, desertificazione, buco nell'ozono, effetto serra. Abbiamo preso il posto degli dei. I quali, forse, per vendicarsi, si sono fatti zanzara, e vengono a tormentarci il sonno.