"Mancanza di un qualsiasi titolo di studio comunque implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia". E' uno dei motivi per cui il Consiglio di Stato, nello scorso settembre, aveva rimosso Piergiorgio Massidda, di mestiere specialista di fisiokinesiterapia, dalla presidenza dell'autorità portuale di Cagliari. Massidda era stato sistemato alla guida dell’Ap cagliaritana da Altero Matteoli, ragioniere, pure lui privo di “qualsiasi titolo di studio comunque implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia”. Ma tant'è. Appresa la decisione dei giudici, Massidda aveva reagito elegantemente, contestando la sentenza e convocando i giornalisti per porre una domanda inquietante: come avrebbe potuto Cagliari rilanciare il suo porto e mettere paura alla spietata concorrenza? Che ne sarebbe stato dei progetti e dei posti di lavoro? Un casino serio. La gente per le vie di Cagliari era depressa. I fisiokinesiterapisti dell’intera isola, offesi dalla decisione dei giudici, avevano deciso di astenersi dal linfodrenaggio manuale a oltranza. Fortunatamente per il futuro dei nostri figli, al ministero del Trasporti siede oggi un uomo dotato di autentica genialità. Maurizio Lupi, ministro delle sporche intese, è riuscito a estrarre un cilindro dal coniglio (il contrario sarebbe troppo facile). Sarà infatti il commissario Piergiorgio Massidda a prendere il posto del presidente Piergiorgio Massidda, cacciato dai giudici in quanto privo “di un qualsiasi titolo di studio comunque implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia”. Così, tutto resta esattamente come prima, alla faccia delle sentenze e del diritto, grazie a un semplice cambio di “etichetta”. D’altro canto, Lupi si era già distinto per la nomina di Fedele Sanciu, anch’egli privo di “qualsiasi titolo di studio comunque implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia", a commissario dell’Ap di Olbia. E che ci voleva? Cagliari ritorna a sorridere e la fisiokinesiterapia perde un grande specialista. Il ricorso al Consiglio di Stato era stato presentato da un docente di diritto della navigazione, Massimo Deiana. Lui, il titolo “implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia” ce l’aveva sul serio. Ma si sa, quando c’è di mezzo la politica, il titolo non serve. Basta cambiare l’etichetta.