Per l'ennesima volta ho visto riesumare (stavolta su L'Unione Sarda) la leggenda dell'avviso di garanzia che nel 1994 sarebbe stato recapitato a Berlusconi ad un certo G8 tenuto a Napoli, nel tentativo di accreditare la tesi dell'aggressione della magistratura nei suoi confronti
La storia è, appunto, una leggenda.
Però ne parlo perché è un caso esemplare di verità stravolta, plasmata ad uso e consumo dei sofisticatori finché, col tempo, tutte le imprecisioni e le falsità posticce hanno finito con il sovrapporsi ai fatti, cancellandoli.
A Napoli, il 22 novembre 1994, non era in programma nessun vertice G8 ma una conferenza internazionale sulla criminalità, cui il presidente del Consiglio Berlusconi sarebbe dovuto intervenire.
Non gli venne mai recapitato un avviso di garanzia ma un invito a comparire, in veste di persona informata dei fatti relativi ad un'inchiesta della Procura di Milano su tangenti pagate dalla Fininvest.
L'atto venne comunicato a Berlusconi per telefono dai carabinieri, su ordine della Procura che aveva atteso la chiusura delle urne aperte per le consultazioni amministrative svoltesi quel fine settimana.
La notizia divenne pubblica perché riportata, il 23 novembre, dal Corriere della Sera, informato da una fonte sempre rimasta anonima.
Infine, il reparto del Corriere della Sera che confezionò lo scoop era diretto da un caporedattore poi diventato famoso: Alessandro Sallusti.
Tutto questo solo per chiarire che non siamo tutti smemorati e neppure tutti scemi.
La storia è, appunto, una leggenda.
Però ne parlo perché è un caso esemplare di verità stravolta, plasmata ad uso e consumo dei sofisticatori finché, col tempo, tutte le imprecisioni e le falsità posticce hanno finito con il sovrapporsi ai fatti, cancellandoli.
A Napoli, il 22 novembre 1994, non era in programma nessun vertice G8 ma una conferenza internazionale sulla criminalità, cui il presidente del Consiglio Berlusconi sarebbe dovuto intervenire.
Non gli venne mai recapitato un avviso di garanzia ma un invito a comparire, in veste di persona informata dei fatti relativi ad un'inchiesta della Procura di Milano su tangenti pagate dalla Fininvest.
L'atto venne comunicato a Berlusconi per telefono dai carabinieri, su ordine della Procura che aveva atteso la chiusura delle urne aperte per le consultazioni amministrative svoltesi quel fine settimana.
La notizia divenne pubblica perché riportata, il 23 novembre, dal Corriere della Sera, informato da una fonte sempre rimasta anonima.
Infine, il reparto del Corriere della Sera che confezionò lo scoop era diretto da un caporedattore poi diventato famoso: Alessandro Sallusti.
Tutto questo solo per chiarire che non siamo tutti smemorati e neppure tutti scemi.