Agli inizi degli anni '80 al Liceo classico Dettori, covo di piccoli rampolli dell'alta borghesia cagliaritana di destra, tra le varie manifestazioni goliardiche, andavano per la maggiore due concorsi di bellezza. Uno molto tradizionale, intitolato "Miss Dettori", dove, attraverso votazione, si eleggeva la ragazza più carina dell'istituto. In genere venivano elette delle ragazze molto belle e molto bamboline di cui non fregava niente a nessuno, ad eccezione di pochi ardenti feticisti dell'amore non corrisposto.
L'altro concorso era intitolato "Miss Pompino" e mi sembra superfluo dare spiegazioni sull'oggetto del contendere e sui requisiti delle candidate miss.
Inutile anche evidenziare come il secondo concorso avesse significato e rilevanza sociale, financo politica, di gran lunga più interessanti del primo.
In tutti gli anni in cui ho frequentato il Dettori, il titolo di Miss Pompino è stato aspramente conteso tra due simpatiche, meravigliose ragazze, figlie di cognomi altisonanti e rispettati della Cagliari che conta, forgiate nel più rigido conformismo cattolico di destra ma traboccanti di uno spirito di ribellione e di un'ironia davvero rari per quei tempi. Nutrivo per loro incondizionata ammirazione e nacque così una forte relazione di amicizia e confidenza. Con tutte le loro innumerevoli scorribande erotiche, a un certo punto, considerato il bacino di utenza che offriva il Dettori, poterono vantare in curriculum un numero considerevole di ragazzi di destra e di “ferocissimi” fascisti. Un giorno una di loro cominciò, per così dire, a tirare le somme: “Ma ci pensi! Mio padre non sbaglia un colpo! Tutti quei ragazzi che pedantemente mi segnala come un buon partito per il matrimonio, praticamente me li sono già fatti e, come minimo, ce l’hanno piccolissimo!” In perfetta linea con la tendenza di quegli anni a sottoporre ad analisi politica ogni aspetto della vita reale, le due simpatiche eroine decisero di elaborare una sintesi politica del loro passatempo preferito. Le conclusioni furono clamorose. Dall’analisi dell’enorme mole di materiale raccolto con tanto rigore e dedizione, venne fuori che le prestazioni sessuali dei ragazzi di destra erano di un livello a dir poco miserabile, tant’è che la sintesi ultima fu: “Il fascismo non è un’ideologia politica ma solo un serio problema sessuale”.
Devo dire che i risultati della loro alacre attività scientifica si fondavano su solide basi e rigoroso metodo; per questo motivo ancora oggi, dopo tanti anni, rimangono un punto di riferimento assoluto a supporto del mio antifascismo militante. Senza tema di essere tacciato d’irriverenza, rilevo addirittura una certa assonanza tra le conclusioni delle mie eroine e quelle di Ennio Flaiano nel suo “Diario Notturno” del 1956:
"I fascisti sono una trascurabile maggioranza. Personalmente, ne conosco uno che ogni volta che mi vede si illumina di gioia e minaccia di mettermi una bomba "sotto casa". Io mi mostro lusingatissimo. Questa della bomba è per lui un segno di considerazione; non la metterebbe al primo venuto, a me sì invece, molto volentieri. E ha l'aria di aggiungere che se non mi ha ancora "messo" la bomba è perché, in fondo, mi vuol bene, mentre dubita che io gliene voglia. Mi dimostra quindi il suo rifiutato affetto come può; mi stima fino all'attentato. Un giorno il fascismo sarà curato con la psicanalisi" qui per effettuare modifiche.
L'altro concorso era intitolato "Miss Pompino" e mi sembra superfluo dare spiegazioni sull'oggetto del contendere e sui requisiti delle candidate miss.
Inutile anche evidenziare come il secondo concorso avesse significato e rilevanza sociale, financo politica, di gran lunga più interessanti del primo.
In tutti gli anni in cui ho frequentato il Dettori, il titolo di Miss Pompino è stato aspramente conteso tra due simpatiche, meravigliose ragazze, figlie di cognomi altisonanti e rispettati della Cagliari che conta, forgiate nel più rigido conformismo cattolico di destra ma traboccanti di uno spirito di ribellione e di un'ironia davvero rari per quei tempi. Nutrivo per loro incondizionata ammirazione e nacque così una forte relazione di amicizia e confidenza. Con tutte le loro innumerevoli scorribande erotiche, a un certo punto, considerato il bacino di utenza che offriva il Dettori, poterono vantare in curriculum un numero considerevole di ragazzi di destra e di “ferocissimi” fascisti. Un giorno una di loro cominciò, per così dire, a tirare le somme: “Ma ci pensi! Mio padre non sbaglia un colpo! Tutti quei ragazzi che pedantemente mi segnala come un buon partito per il matrimonio, praticamente me li sono già fatti e, come minimo, ce l’hanno piccolissimo!” In perfetta linea con la tendenza di quegli anni a sottoporre ad analisi politica ogni aspetto della vita reale, le due simpatiche eroine decisero di elaborare una sintesi politica del loro passatempo preferito. Le conclusioni furono clamorose. Dall’analisi dell’enorme mole di materiale raccolto con tanto rigore e dedizione, venne fuori che le prestazioni sessuali dei ragazzi di destra erano di un livello a dir poco miserabile, tant’è che la sintesi ultima fu: “Il fascismo non è un’ideologia politica ma solo un serio problema sessuale”.
Devo dire che i risultati della loro alacre attività scientifica si fondavano su solide basi e rigoroso metodo; per questo motivo ancora oggi, dopo tanti anni, rimangono un punto di riferimento assoluto a supporto del mio antifascismo militante. Senza tema di essere tacciato d’irriverenza, rilevo addirittura una certa assonanza tra le conclusioni delle mie eroine e quelle di Ennio Flaiano nel suo “Diario Notturno” del 1956:
"I fascisti sono una trascurabile maggioranza. Personalmente, ne conosco uno che ogni volta che mi vede si illumina di gioia e minaccia di mettermi una bomba "sotto casa". Io mi mostro lusingatissimo. Questa della bomba è per lui un segno di considerazione; non la metterebbe al primo venuto, a me sì invece, molto volentieri. E ha l'aria di aggiungere che se non mi ha ancora "messo" la bomba è perché, in fondo, mi vuol bene, mentre dubita che io gliene voglia. Mi dimostra quindi il suo rifiutato affetto come può; mi stima fino all'attentato. Un giorno il fascismo sarà curato con la psicanalisi" qui per effettuare modifiche.