Insomma, queste erano le canzoni che si canticchiavano e che si strimpellavano con la chitarra. Anche io, anche la mia generazione. Soprattutto la mia generazione. Eppure, un giorno, quasi per caso ascoltai una canzone dolcissima e struggente: “per te”, quella che aveva un ritornello intimassimo:”che a bere i tuoi pensieri, a bere quello che era ieri, cercando di raggiungere chi, al vento avrebbe detto si”.
Una folgorazione. Era Battisti, un Battisti che non conoscevo. Fu un’altra canzone che mi portò a cercare una strana verità: era via del campo , dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior. Erano i versi bellissimi di una canzone che non avevo mai sentito. Era Fabrizio De Andrè. Allora cominciai a chiedere, ero curioso, volevo sapere. Un esperto sorrise e mi disse: sono il lato B. “Il lato B di cosa?”, chiesi io. “Il lato B dei 45 giri”. “Sai”, aggiunse, “un cantante deve per forza scrivere due canzoni: scegliere la migliore per il lato A e poi metterne una per il lato B. Quella tanto, non l’ascolterà nessuno”. Non avevamo a quei tempi cognizione che esistessero anche gli Lp, i 33 giri. Non avevamo i soldi, a dire il vero. E allora cominciai ad ascoltare il lato B di tutte quelle canzoni che mai avevo sentito e scoprii come per incanto che nel lato b, nel dimenticatoio erano state relegate: dieci ragazze per me, posson bastare, ed eri bella, comunque bella, quel gran genio del mio amico che mi diceva si viaggiare. Un Battisti da lato B. E un De André che nascondeva le sue perle nel cono d’ombra del lato quasi disonorevole, come la ballata del miche o Amico fragile, dove è bello pensare che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo cominciare una chitarra, il cucciolo Alfredo di Lucio Dalla, balla balla ballerino e il tenebroso Baglioni con l’intimissima chissà se mi pensi, qui sotto il cuscino se mi hai trovato carino se mi vuoi qui vicino, se mi vuoi qui con me, ma anche poster, seduto con le mani in mano mentre passa la signora con i sacchetti dell’Upim per andare lontano. Il Venditti di compagno di scuola, di Roma Capoccia, di Sara svegliati è primavera, della bellissima e intensa notte prima degli esami e come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati. E infine due perle di De Gregori: quell’Atlantide che dice che vive dentro un capello pieno di ricordi e il natale ricordato e amato in una ballata d’altri tempi. Il lato B. Quello che mi ero sempre perso. E ho capito, da quel giorno, che era interessante tutto, ascoltare ed essere curiosi.
Ecco perché nasce l’antologia di racconti La cella di Gaudì, perché anche quello che tutti pensiamo possa essere il lato B degli uomini è in realtà qualcosa dove è possibile che nascano i fiori. A volte stando dentro il lato B della vita si osserva con più attenzione lo sfolgorio e la lucentezza del lato A che non basta, però, a raccontare e colorare l’anima. Da quella cella si doveva per forza guardare in maniera diversa, con occhi penetranti e nuovi: si doveva cambiare prospettiva: quella che trovate nella Sagrada Famiglia a Barcellona, l’unica chiesa visitata da milioni di fedeli dove non si canta Messa. Un’assurdità incantevole, un ossimoro perfetto: il lato B di tutte le chiese del mondo. La chiesa di Gaudì, con guglie verso il cielo, un cantiere sempre aperto, come le storie degli uomini, dove nulla è definito e definitivo. La cella di Gaudì con pezzi di vetro che si infrangono e si colorano. Ecco il nostro viaggio nel lato B delle opportunità. Oggi, ci sarà uno spettacolo folle. Insieme ad altri scrittori, a Cagliari, ci sarà un reading dove saranno raccolti i soldi per Collins, un ragazzo di colore che aveva raccontato la sua storia ad uno scrittore ed era finito nel progetto “La cella di Gaudì”. Collins, per una serie di vicissitudini burocratiche (quelle si, da lato b) si trova ancora in italia, alla ricerca di un lavoro e non riesce a pagare l’affitto. In Italia è stato in carcere, dove ha pagato per i suoi errori, ha raccontato la sua storia, ha avuto dei permessi per narrarla in giro per la Sardegna. Poi finisce la pena e qui comincia la storia assurda di Collins. Lo portano nel CIE di bari perché deve essere espulso. Il cie è peggio di un carcere, è stato ributtato nel suo peggior lato B. Quello senza speranza. Ma Salvatore Bandinu, il suo scrittore, il suo io narrante non si ferma, comincia a parlare con gli avvocati e si riesce a far liberare dal CIE Collins. Lui cerca lavoro ma non è semplice. Non ha, in questo momento i soldi dell’affitto. Non sono molti. Ma non li ha. Il suo sogno è rimanere in Italia. Stasera proviamo a regalargli una speranza. Perché anche nel lato B girano canzoni degne di essere ascoltate. Il reading è a Cagliari, libreria Cocco, in via Tuveri 20, alle ore 19.00. Per chi ha amato e ama la musica nelle parole. E viceversa.