Ovviamente il titolo e la sostanza del racconto non c'entrano niente con l'editoriale che il notissimo scrittore nuorese ha pubblicato sulla Nuova Sardegna in merito alla candidatura di Francesco Pigliaru alla carica di Governatore dell'Isola. Però è sintomatico di quanto, a volte, i titoli rimangano gloriosamente appiccicati ai propri autori, impedendo agli stessi - letteralmente - di vedere con intelligente spessore di onestà intellettuale ciò che stava e sta accadendo nell'agone politico sardo.
Il famosissimo scrittore nuorese, tra le diverse cose, accusa Pigliaru di aver accettato di ”mettere una pezza” alla situazione del PD ponendosi nelle condizioni di essere percepito come “l’uomo che ha sostituito la Barracciu”. E al Pd contesta che “giocarsi un pezzo da novanta come Pigliaru a poco più di un mese dalle elezioni, significa far correre i cento metri a un maratoneta".
Ora, a mio avviso quando non si legge compiutamente la situazione perché non se ne hanno gli strumenti intellettuali, o perché si è - legittimamente - di parte e si cerca di utilizzare qualsiasi argomento (anche i più poveri di contenuto) per delegittimare scelte degli altri schieramenti, o perché si ha molto tempo a disposizione e ti va di buttar giù qualsiasi cosa ti venga su, come i rutti dopo aver mangiato cipolla... ecco quando non si legge compiutamente la situazione bisognerebbe contare fino a 150, respirare profondamente e iniziare a pensare, se se ne è capaci.
Perché non capire il miracolo che è successo in un pezzo importante della politica isolana e ridurlo a insulso lavorio di "rattoppo" è veramente da ciechi: insomma, a differenza degli altri schieramenti, il PD ha fatto le primarie. Le ha fatte male, in fretta, ma le ha fatte. Si sarebbe potuto fare meglio, ma le ha fatte. Ha vinto Francesca Barracciu e la vincitrice ha iniziato la sua campagna elettorale. Male, l'ha iniziata male e io sono uno di quelli che non è stato certamente tenero nei suoi confronti, e verso il PD tutto, in tante altre occasioni (vedi Fondazione Banco di Sardegna). Ma la Barracciu ha incontrato l'interesse della Magistratura e, nello stesso tempo, la pubblica indignazione e la protesta di tante donne e uomini che a sinistra trovano le ragioni e le regioni della propria appartenenza politica e che hanno rifiutato la presenza di persone coinvolte in faccende che ritengono poco o per nulla etiche. E' questa presenza forte, diffusa nel web, nella controinformazione, questa voce pubblica - a mio avviso - ad essere stata determinante nel far scegliere un altro candidato.
Insomma, la faccio breve: sarà stato un processo lungo, tortuoso, difficile, pieno di ostacoli e resistenze dentro lo stesso PD... ma ancora l'elettorato di sinistra - a differenza di altri schieramenti - conta parecchio in momenti cruciali come questo. e lo ha dimostrato.
E, in condizioni disastrose, si è scelto il meglio che si poteva scegliere: Francesco Pigliaru, a questo punto, può essere anche un maratoneta, o anche un lanciatore di giavellotto, un saltatore in lungo o in alto... ma bisognerebbe avere l'onesta intellettuale (quando questa è ovviamente a disposizione delle possibilità delle intimità soggettive) di riconoscere che il PD (e l'intero schieramento di centrosinistra) fino a ieri non aveva neanche la pista, no dico un atleta, la pista!!! E ora ha l'una e l'altro.
E si portino argomenti seri nella discussione, per favore, altrimenti è meglio continuare, con i propri raccontini, ad alimentare le tasche degli editori che sicuramente non sono mai stati a sinistra nelle ragioni degli italiani. Avendo, infine, la sensibilità e l'onestà di ricordare quanto le file di altri schieramenti di cui si dimostra pubblica simpatia stiano arruolando file intere di ex pd, a partire dall'ex presidente dell'assemblea regionale.